Si vedono i primi frutti della presidenza di Carlo Croce alla FIV. Dopo la riforma dello statuto della Federazione, ha ottenuto un prestito da 30 milioni
Dopo il ventennio di Sergio Gaibisso, l’insediamento di Carlo Croce alla presidenza della Federazione Italiana Vela, nel 2008, era stato accolto come un primo segnale di grande rinnovamento. Eppure, anche il volenteroso e pragmatico nuovo presidente si è dovuto scontrare con la lenta burocrazia della FIV. Burocrazia che lui stesso aveva definito elefantiaca all’inizio del suo mandato. Ci ha messo due anni e mezzo a portare a termine la prima grande riforma, che riguarda lo statuto della Federazione.
I grandi cambiamenti che è riuscito ad attuare comportano un deciso ridimensionamento della struttura federale. Era diventata un apparato di tipo ministeriale, inutilmente organizzato in infinite commissioni e affollato di consiglieri, segretari e rappresentanti di ogni genere.
La riforma dello statuto FIV, in soldoni
All’atto pratico (ed è proprio il caso di dirlo, “in soldoni”), con la modifica dello statuto, il numero dei consiglieri è stato ridotto da 20 a 10. Sono compresi i due rappresentanti degli atleti e quello dei tecnici. Quello dei vicepresidenti da due a uno (tutto questo avverrà all’inizio del prossimo quadriennio, ovvero nell’autunno del 2012).
Un’altra riforma molto importante (proprio per evitare le “monarchie” alla Gaibisso, che a 79 anni, dopo 20 anni presidenza, voleva candidarsi per un altro quadriennio) è l’introduzione del limite massimo di due mandati consecutivi nella stessa carica. Vale sia per il presidente, sia per i consiglieri e i presidenti di zona che non dovranno avere più di 70 anni al momento della candidatura.
Insomma, con il pretesto che “bisogna fare economia”, Croce ha snellito un organigramma federale anacronistico. Sarebbe stato inspiegabilmente sovradimensionato anche se in Italia avessimo scoperto il petrolio.
Il maxi prestito
Subito dopo questo evento storico, Croce ha portato a termine un’altra importante manovra. Ha siglato una convenzione triennale tra la FIV e l’Istituto di Credito Sportivo per usufruire di un prestito di 30 milioni di euro che vada incontro alle esigenze dei circoli. Sarà usato per l’acquisto delle attrezzature e delle imbarcazioni, la costruzione, l’ampliamento e la ristrutturazione di impianti sportivi e l’acquisizione di immobili.
Con questo accordo, la speranza è di vedere una rapida crescita della base della vela, che produca nuovi campioni che possano regalarci gioie sportive. Il modello inglese, che con la propria squadra vince sempre una mezza dozzina di medaglie alle Olimpiadi, è ancora lontano. Ma l’Italia non può più limitarsi a sperare di vedere sul podio la solita Alessandra Sensini.