Un nuovo mito sfida gli oceani: innovazioni e conferme sul secondo 60 metri di Perini Navi
by Emilio Martinelli



Un record, tante innovazioni e molte novità. Si presenta così Perseus^3, seconda nave a vela della serie dei 60 metri di Perini Navi e lo fa, da gran dama, avvolta nei 2.602 metri quadrati del suo spinnaker: la più grande vela mai costruita al mondo. A realizzarla, assieme a tutto il corredo che raggiunge i 10.000 metri quadrati di superficie velica, è stata Doyle Sailmakers.
Ma questo nuovo Perini Navi, che porta la firma congiunta di Ron Holland e del cantiere per il progetto navale, mentre gli interni sono opera dell’Ufficio Tecnico e Design del Gruppo Perini Navi guidato da Franco Romani, non è solo numeri. È infatti un insieme di nuove soluzioni tecniche e di allestimenti, a cui si aggiungono le qualità del cantiere fondato nel 1983 da Fabio Perini. Quanto alle innovazioni tecniche i progettisti di Perini Navi hanno, tra l’altro, sviluppato winches e avvolgitori assolutamente nuovi.
Un passaggio obbligato dovendo gestire una tale superficie velica su un albero in carbonio di Future Fibres alto 74,80 metri. Risultato: winches in grado di “tirare” 30 tonnellate con velocità di recupero-scotta tra 30 e 120 metri/ minuto e avvolgitori capaci di gestire un Code Zero di 1.804 mq. Ma i tecnici di Perini Navi hanno fatto ben altro: hanno trasformato i piani di un ketch, in quelli di uno sloop. Seahawk, il primo 60 metri, aveva infatti due alberi mentre l’armatore di Perseus^3 ha scelto l’armo singolo.
Il suo programma è infatti quello, oltre che di girare il mondo con la famiglia, di partecipare alle grandi regate di superyacht. È stato così necessario intervenire sulla struttura e riposizionare, tra l’altro, gli attacchi del sartiame e della chiglia. Inoltre, per la prima volta, un Perini Navi è dotato di doppio timone e di un bompresso di 6 metri in carbonio. Una serie di interventi che hanno interessato anche il layout della coperta dove sono stati approfonditi i passavanti e, altra variazione rispetto a Seahawk, a prua dell’albero, invece che un pozzetto esterno, è stata realizzata una piscina che in regata diventa il vano dove stivare le vele.
Uno spazio di stivaggio che si affianca ai due garage che ospitano altrettanti tender Constellation in carbonio. Il tutto mantenendo il GRT entro le 500 tonnellate. E con un’attenzione alla sicurezza che va dai 3000 sensori, di cui 200 per l’attrezzatura, che monitorano gli sforzi dell’imbarcazione, al roll bar sul flybridge, che gareggia quanto a dimensioni con il pozzetto che distingue tutti i Perini Navi.
E dal pozzetto si entra nel living: un open space che accoglie con uno spazio conversazione-tv, quindi, verso prua, oltrepassato il blocco della scala, un salotto, a sinistra. Sulla destra, la zona pranzo con il tavolo in pietra proveniente dal Rajasthan e lavorata con le tecniche usate per gli arredi di quel palazzo reale. Lo stile è decisamente marino e al tempo stesso contemporaneo e confortevole.
Uno stile “concreto”, perfettamente realizzato dalle maestranze di Perini Navi e con quella capacità di Franco Romani e del suo team di saper sviluppare in maniera fluida ambienti e arredi. Come, oltre che nel living, dimostra al ponte inferiore la cabina amatoriale collocata a centro-nave e dotata di due locali bagno che, grazie a una parete mobile, può essere divisa realizzando così due cabine indipendenti.
Tre cabine matrimoniali, di cui una dotata di vasca da bagno, e una doppia completano la zona ospiti dove raggiunge il massimo il lavoro di insonorizzazione che i tecnici di Perini Navi hanno sviluppato. Un’oasi di tranquillità dove riposare durante un giro del mondo o una regata condotta da protagonista da Perseus^3 che, per record, novità e qualità è davvero un Perini Navi all’ennesima potenza.







